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Survoltata.

7 febbraio 2013 by Siro 5 Comments

Hey tu, mamma di bellabimba che stamattina mi hai incontrato davanti agli armadietti dell’asilo nido e mi hai detto “stanca? non si direbbe, mi sembri così luminosa”, sappi che non sono luminosa, sono survoltata. Come una supernova sto emanando gli ultimi bagliori, per poi esplodere. O implodere. Sentirai il botto.

Puf.

 

Se ancora dall’altro giorno (dicesi l’altro giorno qualsiasi giorno intercorso fra ieri e l’era mesozoica) ti stai chiedendo cosa vuol dire survoltato, sappi che io l’ho cercato sul vocabolario. Non paga, ho persino fatto richiesta di servizio aggiuntivo.

E quindi eccovi qui.

survoltato

[sur-vol-tà-to]
SIGN Di apparecchio elettrico, sottoposto ad una tensione superiore a quella prevista per il normale funzionamento
composto da [sur-] sopra e [volt] misura della tensione elettrica. 
Questa parola è tipica del lessico fotografico e cinematografico, in particolar modo riferita a lampade survoltate, cioè fatte funzionare con una tensione superiore alla norma per ottenere una luce più intensa e bianca – pratica che ovviamente abbatte in modo drastico l’aspettativa di vita della lampada.
Questa immagine è molto suggestiva, e la forte eloquenza di questa parola invita ad usarla in modo più esteso. Potremmo pensare a sportivi o divi survoltati, che in pochi anni di estremo splendore finiscono per fulminarsi; potremmo pensare a fenomeni del web survoltati da una partecipazione che non sono in grado di gestire, e che hanno vita breve; potremmo pensare a film o romanzi in cui l’esasperazione di una tensione drammatica survoltata brucia l’interesse per la storia.

Grazie a Silvia per il suggerimento!

Direttamente dalla mia posta elettronica. Questi bravi ragazzi hanno dedicato la parola del giorno a me e ai miei deliri.
Non è carina l’idea di leggersi tutte le mattine il significato di una parola?
Non una mera definizione poi, ma un piccolo compendio, una guida all’uso, qualche spunto di riflessione.
Si può anche adottare una parola e sostenere il lavoro che c’è dietro alla parola del giorno.
Sono indecisa se adottare “survoltato” oppure “calore“.

Anche questa è una parola basilare, molto suggestiva e ricca di usi. Ciononostante è da definire bene, perché il calore non è un concetto generico come potrebbe sembrare.
La scienza della fisica ci insegna un calore che è energia in transito: la temperatura, quella sì, è l’energia termica propria del singolo corpo in assoluto – per cui sul livello del mare l’acqua alla temperatura di cento gradi bolle, l’oro fonde quando supera la temperatura dei 1064 gradi e via dicendo, ma il calore è la trasmissione di energia termica da un corpo più caldo ad uno più freddo.
Al solito il paradosso riesce a penetrare ancora più a fondo: esistono corpi con alta temperatura e basso calore, e corpi con bassa temperatura e alto calore. La padella vuota, portata a centinaia di gradi, in pochi secondi dissipa il suo poco calore senza quasi scaldare l’aria; la cittadina portuale del nord non è poi così fredda neppure d’inverno, perché il mare – che se ci metti il piede lo senti gelato – emana un calore immenso.
Allo stesso modo quando si parla del calore di una persona non si deve intendere la sua tempra passionale, o il fuoco che sembra avere dentro quando discute, né quanto è festosa. Si deve intendere l’energia che trasmette. Un oratore flemmatico può avere un calore solare, se sa accendere, ispirare, smuovere; un’accoglienza calorosa non è quella di chi spara petardi dalla gioia e dopo un quarto d’ora non ti parla più, ma quella di chi si mostra interessato, ospitale, di chi ti ha preparato il soggiorno con attenzione; e quando cammini per strada al freddo, vedere una finestra illuminata di luce ambrata ti trasmette il calore di casa, e ti fa allungare il passo per tornarci.

A pensarci bene le due parole sono correlate no?
Mi piace pensare che se sto per scoppiare, se sono survoltata, è, in fondo, per eccesso di calore.

Foto dal web

P.s. Se avete cliccato i link e vi si è aperto il sito di un bar, non è perché sono eccessivamente survoltata, ma perché il sito è stato molto probabilmente craccato (si dice così? che brutta parola, non adottatela!). Lascio i link nella speranza che tornino presto. In ogni caso, l’indirizzo è www.unaparolaalgiorno.it

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Comments

  1. Cristina says

    8 febbraio 2013 at 11:06 am

    Tu sei decisamente e assolutamente survoltata, su questo non c’è dubbio. 🙂

    Rispondi
    • Siro says

      8 febbraio 2013 at 11:21 am

      Quindi mi tocca morire giovane dici?

      Rispondi
  2. Cristina says

    8 febbraio 2013 at 11:30 am

    Dipende, se misuriamo in anni luce….

    Rispondi
  3. Squa says

    7 ottobre 2013 at 4:39 am

    Questa parola è bellissima ed entra da oggi fieramente nel mio vocabolario. D’altronde io sono (o mi sento?) spessissimo survoltata

    Rispondi
    • Siro says

      7 ottobre 2013 at 7:29 am

      Ciao Squa, piacere di conoscerti. Fra survoltate ci si capisce ;-D

      Rispondi

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