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Una notte da leoni.

9 marzo 2013 by Siro 20 Comments

Giovedì sera sono uscita con la mia amica Katia, senza bambine. 
Mi ci voleva proprio una pausa – le stavo giusto dicendo – in questa settimana di gomiti e congiuntiviti. Oggi ho gli occhi come poverazze e ho avuto anche un attacco di cagotto, ma sono uscita lo stesso cara, e piove pure. Cos’altro mi potrebbe mai succedere? SBEM.

Sono caduta dai tacchi 12+2, ho fatto un volo in perfetto stile Fosbury, planando però sul mio corazzato derrière, che sarà pure corazzato ma è dotato di coccige come tutti gli altri, o almeno lo era fino a giovedì sera. Mi sono accartocciata come una lattina però ho provocato grande ilarità negli astanti, sono soddisfazioni. Imparassi a stare zitta e godere dei momenti in silenzio…

Comunque mi ci voleva. Non la culata, ma la serata, una parentesi rosa fra le frasi mamma mi scappa il gomito e amore non mi sento molto b…BURP.

Siamo andate ad una iniziativa che si tiene gloriosamente da oltre venti anni nella mia città, in cui vengono presentati gli spot che hanno vinto qualche premio al festival “I leoni di Cannes” dell’anno precedente.
Quando posso ci vado, perché se in Italia la pubblicità è tristanzuola (più per colpa dei clienti che dei pubblicitari, ipotesi confermata dal fatto che quando i clienti sono esteri o si fanno campagne sociali, i premi per gli italiani fioccano), gli spot degli altri paesi sono spesso geniali o anche solo estremamente divertenti. Ecco una selezione tra quelli che mi sono piaciuti di più. O almeno tra quelli che ancora mi ricordo, perché guardare due ore di pubblicità sarà anche divertente, ma frigge un po’ il cervello.

Innanzitutto una clip (si dice ancora clip?) che non è uno spot, ma la presentazione di un progetto che ha vinto il leone d’oro per la migliore campagna P.R. Genio puro: i libri sono oggetti pazienti, possono aspettare giorni, mesi, anni, nella tua libreria, prima che ti decidi a leggerli. Ma questo per un nuovo autore sconosciuto non va bene, perché se non lo leggi subito e non si attiva il passaparola, non ne scriverà mai un secondo. Ecco quindi che l’agenzia ha inventato per questa piccola casa editrice argentina e per il suo autore sconosciuto The book that can’t wait.
 
[cliente ETERNA CADENCIA, agenzia ADRAFTFCB, Buenos Aires]

Poi una serie di spot carini. Dads in briefs ovvero “Babbi in braghette” l’incubo di tutti, quando arriva l’estate. Oggi l’ho fatto vedere a mio padre, una specie di invito subliminale insomma, ma non credo che abbia colto. Non ha nemmeno riso. Bah. 

 [cliente BGH AIR CONDITIONERS, agenzia DEL CAMPO NAZCA SAATCHI & SAATCHI, Buenos Aires]

Due cose sulla Coca-cola: sarà pure una multinazionale maledetta, ma è ottima contro il gomito, e fa sempre degli ads fantastici, come questo: i momenti che non ti aspetti, catturati in giro per il mondo dalle Security Cams.

 

[cliente COCA-COLA, agenzia WUNDERMAN BUENOS AIRES, Buenos Aires]

Non vi svelo dove questo spot vuole andare a parare, magari lo capite subito, oppure come me vi sganasciate dalle risate quando capite, alla fine del filmato… Questa Grandma meriterebbe un Oscar.

 [cliente ZONAJOBS, agenzia DRAFTFCB BUENOS AIRES, Buenos Aires]

Abiti come me in una piccola città di provincia, dove succede poco o niente (e meno male)? Pensa se mettessero in piazza un bottone Push to add drama. Lo spingeresti?

   [cliente TNT TURNER BROADCASTING SYSTEM (tv channel), agenzia DUVAL GUILLAUME MODEM, Antwerp, Belgio]

Al cinema, 148 energumeni tatuati, alcuni dolci coppiette, solo due posti liberi… Lo spot si intitola Bikers.

[cliente CARLSBERG, agenzia DUVAL GUILLAUME MODEM, Antwerp, Belgio]

Mi accorgo ora, inserendo i credits, che il mio gusto è evidentemente tarato sull’Argentina. Quasi quasi mi trasferisco là. El lobo en las fresas…

P.s. Il Blogtank di Donna Moderna sulla scelta del nome è stato vinto dalla bravissima Ilaria di Dancing in zero gravity (quil il post vincitore), mi fa comunque un po’ impressione essere citata sul sito di Donna Moderna (nessun merito particolare eh, sono citate tutte le partecipanti).
Comunque sia, mi fa impressione:

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Filed Under: Io, ispirazioni, libri, piacciamenti, pubblicità, ubris

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Comments

  1. Noemi Orazi says

    10 marzo 2013 at 8:37 am

    Non solo i tuoi articoli sono interessanti … ma è proprio la tua vita ad esserlo!!
    Noemi

    Rispondi
    • Siro says

      10 marzo 2013 at 9:42 am

      Grazie Noemi, ma ti assicuro che no, la mia vita è proprio normale, e tu lo sai bene, visto che quotidianamente ti sorbisci i miei bollettini di guerra su Fb.
      Una volta sì, avevo una vita culturalmente molto stimolante, un sacco di amici in carne ed ossa, uscivo tutte le sere, frequentavo artisti di vario genere,intellettuali e studiosi, andavo al cinema più volte a settimana, a teatro, a mostre, happening e quant’altro.
      Ora vita sociale prossima allo 0 (zero).
      Ma sono piuttosto felice lo stesso.
      Penso che sia lo sguardo a renderla interessante (il mio, ma anche il vostro!). Hai mai letto Pollyanna? 😉

      Rispondi
  2. Noemi Orazi says

    10 marzo 2013 at 10:37 am

    Beh è anche il modo in cui racconti le cose che lo rende interessante … … ti ho immaginata volare dal tacco 12 .. e ancora rido 🙂 poi, anche se qui non c’è scritto, ho immaginato Dalia che ciuccia dalla tetta dopo 20 giorni e impazzisce..”che neanche il folletto” ahahhahha …troppo forte!!!
    Polyanna non l’ho letto..ma guardavo il cartone animato giapponese da piccola… 🙂

    Rispondi
  3. Noemi Orazi says

    10 marzo 2013 at 10:38 am

    Dimenticavo..per non parlare della foto iniziale dell’articolo … (la mano che resuscita..) troppo forte!!

    Rispondi
  4. Siro says

    10 marzo 2013 at 2:41 pm

    Adesso a rileggermi sembra che me la tiro, non mi sono espressa molto bene. Quel che intendevo dire con “penso che sia lo sguardo a renderla interessante” è che, come qualsiasi mammaminkia che si rispetti, io trovo esaltanti qualsiasi cosa facciano le mie figlie, persino quando rigurgitano sui pantaloni di velluto della vicina.

    Rispondi
  5. Rocco Citro says

    12 marzo 2013 at 10:28 am

    Bellissimi. Grazie! Io adoro gli spot pubblicitari.

    Rispondi
    • Siro says

      12 marzo 2013 at 5:14 pm

      è perché ti ricordano le magnifiche lezioni di Grandi, di’ la verità.

      Rispondi
  6. Cristina says

    12 marzo 2013 at 10:48 am

    Bellissimi, in Italia non ne vedremo mai di così bellli 🙁

    Rispondi
    • Siro says

      12 marzo 2013 at 5:15 pm

      Sai che ieri poi pensavo: io ho dato per scontato che questi non fossero passati in Italia, invece magari li trasmettono tutte le sere prima del tg, tanto io non lo so perché guardo solo Peppa Pig, in loop, sul videoregistratore…

      Rispondi
  7. Arianna Pand says

    12 marzo 2013 at 11:51 am

    ci vuole e come 🙂 sia la culata che la serata! Io me ne concedo una questo giovedì…..e vista la tua esperienza il giorno dopo metterò le ballerine 😉

    Rispondi
    • Siro says

      12 marzo 2013 at 5:18 pm

      Vista la mia esperienza dovresti metterti le ballerine la sera stessa 😉
      Ballerine scollate, mi raccomando, che si devono vedere i tatuaggi sulle dita dei piedi,(questa la capiamo solo io e te)!
      Evviva i tacchiiiiii!!!!

      Rispondi
  8. caia coconi says

    13 marzo 2013 at 8:28 am

    oh, siro, che bel post denso.
    me lo son riuscito a guardare tutto solo ora, come vedi, alal fine ci arrivo 😉
    fichissimo il libro con l’inchiostro simpatico, questa la devo diffondere 😀

    Rispondi
    • Siro says

      13 marzo 2013 at 11:38 am

      Infatti ho pensato proprio a te mentre lo guardavo. Il tuo libro però è diverso, non si presta a questa operazione, perché deve durare almeno 5 anni!!!!

      Rispondi
  9. kate cc says

    13 marzo 2013 at 11:43 am

    hei, ciao!
    ti ho scoperta da poco, ma ti seguirò! nuova follower 🙂
    se ti va passa a trovarmi
    ciao ciao
    http://www.giokaconleo.blogspot.it

    Rispondi
    • Siro says

      13 marzo 2013 at 2:20 pm

      Ciao a te Kate! Come mi hai scovata? Grazie per per la fiducia e per la visita, che ricambierò al più presto.

      Rispondi
  10. Vita Frugale says

    13 marzo 2013 at 5:26 pm

    Sei troppo divertente!!! È stato piacevole leggere il post e complimenti per il blog! Ciao, Pamela

    Rispondi
    • Siro says

      13 marzo 2013 at 9:29 pm

      Grazie Pamela. Sai che credo di averti sentito in radio qualche giorno fa? Purtroppo ho sentito proprio gli ultimi due minuti, ma ho visto che sul tuo blog c’è il link, andrò a recuperare 😉

      Rispondi
  11. elinor says

    14 marzo 2013 at 10:16 am

    Uffa, ancora non sono riuscita a guardarmi gli spot. Mi spiace molto per la caduta ma invidio il tuo sprezzo del pericolo nell’inerpicarti su tacchi 12. Io oso farlo solo quando esco con il marito, in macchina, con un programma che prevede di stare molto tempo seduti (quindi capita in tutto due volte l’anno) e soprattutto ho a disposizione il suo saldo braccio a cui ancorarmi nei passaggi più insidiosi.

    Rispondi
    • Siro says

      14 marzo 2013 at 10:54 am

      ah no, i video li devi vedere, che sono carini veh!
      I miei tacchi 12 in realtà sono molto confortable, c’è anche la foto qui sul blog, da qualche parte, forse nel post dei mai più senza, quella in cui alice apre la scatola e dice come sono “tante” queste scarpe. Sono alte, hanno anche un bel plateau, ma hanno il tacco grosso, il carrarmato di gomma e l’interno morbidissimo. Sto molto più comoda con quelle che con le geox basse, che mi fanno sempre male e non ho capito perché. Le avevo messe con la pioggia proprio perché hanno il carrarmatone… non prevedevo comunque di camminare su del legno bagnato, non c’è carrarmato che tenga.
      Poi mi aiutano con la postura, e con l’autostima, che mi si alza di 12 cm anche lei…

      Rispondi
  12. Much Honey says

    18 marzo 2013 at 7:02 pm

    bellissimo blog
    ti seguo, passa a trovarmi se ti va….

    http://muchoney.blogspot.it/

    Rispondi

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