Sabato il mio compagno si è impietosito e ha portato Alice, me, la mia pancia e i miei piedi a vedere il mare.
Innanzitutto vorrei farvi notare come, a un mese dal parto, i miei piedi siano ancora sgonfi. Non so quanto durerà però, aspettiamo il caldo prima di cantare vittoria.
Il tempo non era dei migliori, in spiaggia non c’era nessuno, e siamo rimasti solo un’ora. Ma è stato bello cambiare orizzonte.
Alice giocava con il babbo e io intanto pensavo, e mi gustavo questa quiete prima della tempesta. Perché sono ben consapevole che qui, fra poco, ci sarà da ballare!
Io e il mio amore, quello alto, riflettavamo su questa cosa porprio pochi giorni fa.
Abbiamo pensato che la nostra situazione è assimilabile a quella dei videogiochi: adesso che abbiamo imparato a giocare nel livello 1, stiamo per entrare nel livello 2.
Le difficoltà aumentano, ma noi siamo anche più esperti e sicuri di noi stessi.
Di sicuro in questo livello ci saranno più sparatorie e spargimento di sangue fra parenti. Forse anche prima della nascita della BimbaNuova (anche detta La Potta), visto che già i discorsi ricorrenti sono “e speriamo che sia bela come Alice, e speriamo che sia buona come Alice, e speriamo che sia simpatica come Alice, e speriamo che dorma/mangi/caghi come Alice”.
A proposito di confronti, sono andata a rileggermi le cose che ho scritto due anni fa, quelle che nella vecchia versione del vecchio sito dove era ospitato questo blog erano sotto il titolo di “dialoghi assurdi”. Le mie nuove amiche di Alf mi hanno chiesto di raccontare il mio parto, e a me faceva piacere ricordare le emozioni legate alla nascita di Alice e ai suoi primi mesi. Quindi un po’ alla volta ripubblicherò i miei ricordi. Sembra impossibile ma già cominciano ad essere nebulosi, e rileggendo ho spesso sorriso di tenerezza a rivedermi così fragile, impacciata e spaventata da quell’esserino minuscolo.
Mi sto stupendo anche io di quanto sono tranquilla per questa gravidanza.
A dirla tutta mi sento un po’ in colpa verso BimbaNuova.
Intanto perché non ha ancora un nome. E credo che non abbia ancora un nome perché non la sentiamo tanto come una persona reale, diciamo che nonostante la pancia decisamente prominente è ancora un’entità astratta. Il resto di conseguenza: BimbaNuova non ha ancora niente di pronto per il suo arrivo. Né la culla, né i vestitini.
E la sua mamma è pronta? Io credo di sì.
Ma sarò capace di amarla quanto amo la mia piccola Alice? E a lei non toglierò qualcosa?
Mentre ero in ospedale ho sentito queste sagge parole rivolte alla mia compagna di stanza, preoccupata perché l’arrivo della terzogenita avrebbe sconvolto il secondogenito, di poco più piccolo di Alice:
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