“Amore per favore chiudi quella porta”
“No” (modalità terrible two on)
“Chiudi, è buio buione fuori e sta entrando un sacco di freddo”
“No”
“Alice, per cortesia, chiudi. quella. porta.” (modalità mamma spazientita in fase di accensione)
“No mamma, voglio vedere un po’ di mondo, posso vedere un po’ di mondo, mamma?”
Mamma in fase di sdilinquimento, e si sente pure un po’ in colpa per essersi spazientita.
“Certo Alice, puoi vedere tutto il mondo che vuoi”.
E ho fatto male. Abbiamo fatto entrare un po’ di mondo e anche un sacco di freddo. Il giorno dopo quando sono andata a prenderla al nido Alice aveva gli occhi alla coque e le guance arroventate. La maestra mi dice che non le ha provato la febbre per evitarmi la scocciatura di portare il certificato lunedì. Beh, grazie. Gliela provo a casa: 39.5.
Lato positivo di un febbrone da cavallo: finalmente stamattina abbiamo dormito fino alle 10!
Da quant’era, circa due anni e cinque mesi direi. Ma poi mi è preso il panico. Ora che faccio chiusa in casa con una bambina di due anni (e la lattante, ma quella si manifesta sporadicamente)? Alice è una bambina molto fisica, si ammazza di altalena e di scivolo, corre, salta, canta.
“Facciamo la plastilina mamma”
“Ah sì ok. La mamma è bravissima”
Quando avete letto “fantasia” nela presentazione avete subito pensato a una di quelle mamme con spiccatissime doti manuali che ti tirano fuori un costume da carnevale fichissimo da una presina bruciacchiata, vero?
Avete sbagliato.
La fantasia mi serve proprio a colmare le mie immense lacune, dalla geografia al faidaté (che lo so che ora si dice DIY, ma tanto io non sono capace di Do It Myself).
Quindi abbiamo fatto una serie bellissima di palline tonde di plastilina. Due o tre stelline fatte con le formine dei biscotti.E un fantastico paio di baffi da passeggio. Viola. Visto che fantasia che ho?
Adesso qualcuno comincerà a pensare che ho detto un sacco di cazzate nella presentazione.
Non so perché, ma Alice a un certo punto ha voluto cambiare gioco.
Siamo passate al disegno.
E qui torno un attimo seria. Le ho dato fogli e pennarelli e le ho detto, molto orgogliosa di me “sentiti libera di esprimere tutta la tua interiorità. Non devi colorare dentro i margini, a noi piacciono quelli che non rispettano i margini. Usa i colori che ti piacciono di più, non importa se non sono quelli della realtà. Vai, tesoro, vai”.
“Mi aiuti mamma?”
“In che senso?”
Ha voluto che le guidassi la mano per scrivere il suo nome. A due anni. Poi che le disegnassi, sempre guidandole la mano, delle farfalle. Non è esattamente quello che io intendo per libertà espressiva…
Se c’è qualche psicologo che legge, per cortesia, che non perda tempo a analizzare le forme sul foglio. Dalle farfalle focomeliche a bisigoli e puntini, ho fatto tutto io. In questo momento della mia vita non ho decisamente bisogno di essere analizzata, grazie.
Ma Alice si è divertita un sacco eh! A togliere tutti i cappucci ai pennarelli e poi buttarli tutti per terra, uno a uno. Ritirarli su e poi ributtarli giù. Se non è ribaltamento delle prospettive questo…
Contenta lei… (Santo subito il signore che ha inventato i pennarelli superlavabili.)
LA SCOPERTA DEL GIORNO: la febbre sopra il 39 se magna i terrible two. Oggi ho passato una mattinata splendida con un angioletto dolcissimo.
Alexa says
Coma sta Alice?
Ho visto che hai terminato il trasloco… 🙂
Siro says
Alice è una disperazione…
Il trasloco l’ho appena cominciato! Sono a dicembre 2011, senza contare cose che ho scritto e che di là non avevo pubblicato, che sto pensando se mettere qui o no.
Un bacione a te e al tuo patatone.
P.s. Noi là ti aspettiamo eh. 😉