In una piccola casetta in mezzo a un prato abitava…
Cappuccetto Verde è una bambina simpatica, con in testa un cappuccio fatto di foglie verdi. A lei piace, nonostante sia ridicolo, e se lo toglie solo per dormire.
Gli amici di Cappuccetto Verde sono anche loro verdi: la rana Verdocchia, la cavalletta Zip, la tartaruga Giuseppa e la lumaca Pisellina.
La sua nonna si chiama Cicalina, e per andarla a trovare Cappuccetto si mette il suo vestitino verde, le scarpine verdi, le calzine verdi. La mamma le raccomanda di stare attenta ad attraversare il bosco e a non disturbare le formiche, e le dà il cestino con i doni per la nonna.
Un bel cestino fatto di rami verdi intrecciati, per trasportare una bottiglia di menta, il prezzemolo, l’insalata, un pacchettino di carta verde a disegni verdi con dentro il tè di menta (secondo me è altro tipo di erba, ma il libro è per bambini, suvvia).
Il libro è assai verde, quindi molte pagine sono dedicate al bosco, che diventa fitto, sempre più fitto, sempre più fitto, sempre più fitto (che belle le foglioline, sembrano fatte con gli stampini)… Ma il lupo non c’è? Urca se c’è!
BUH! PAVURA!
E adesso? Cappuccetto non lo vede, ma lui l’ha vista e vuole aspettare che lei arrivi a casa della nonna per saltarle addosso. Ma Verdocchia dov’é? Ha radunato tutte le sue amiche ranocchie per correre in soccorso della sua amica. Tutte insieme assaltano il povero lupo, che si agita e si sente male.
Povero lupo, sconfitto dalle rane.
Permettetemi una digressione, che a me queste rane hanno fatto venire in mente altre Rane,quelle di Aristofane, opera del 405 a.C., ma che a leggere certi passi sembra sia stato scritta ieri.
« Taccia e si ritiri […] chi non avversa la guerra civile e non è benigno verso i suoi concittadini e attizza il fuoco per interessi privati, chi guidando la città nella tempesta si fa corrompere. » (Aristofane, Le rane, vv. 354, 358-361)
e ancora:
« Così anche tra i cittadini, quelli che conosciamo per nobili, saggi, giusti, educati nelle palestre, alla danza, alla musica, questi li scartiamo, e ci avvaliamo invece delle facce di bronzo, forestieri, furfanti e figli di furfanti, gli ultimi venuti, che un tempo la città non avrebbe usato nemmeno come capri espiatori. » (Ivi, vv. 727-733)
Cosa ci azzeccano le rane? Compaiono solo in una breve scena, eppure hanno l’onore del titolo, alcuni esegeti li riconoscono come simbolo del valore e del potere della poesia, potere in cui Aristofane ripone la speranza per la salvezza di Atene.
La nostra Cappuccetto Verde torna verso casa, senza paura, “non ha più paura del lupo, perché sa che ha tanti amici”.
Gli amici e la poesia. Speriamo che salvino anche noi, in questi tempi un po’ bui.
CAPPUCCETTO VERDE
Pagine: 32
Illustrazioni: 31 a colori
Collana: Bruno Munari, 22
Prezzo: € 10.00
Edizione: Corraini, 2a ristampa, Settembre 2010
Lisa says
Cappuccetto Verde è il preferito dei miei figli, e forse anche il mio, mi perdo sempre a guardare le variazioni delle foglie della foresta.
Siro says
è vero, bellissime. è bella proprio la progressione, sempre di più sempre di più. volevo mettere le foto di qualche pagina, ma non mi sembrava giusto (oltre che legale) fare vedere troppe illustrazioni… Un po’ si vedono dietro al lupo.
Confesso che è anche il mio preferito.
Cristina says
Devo assolutamente rifornirmi di libri….
Siro says
Io invece sono rifornitissima. Devo leggerli però.
Elinor says
L’ho comprato! Mia figlia lo adora. Si diverte un mondo con le rane che, secondo lei, fanno il solletico al lupo. Abbiamo dovuto dare un nome a tutte, dico tutte le rane: verdona, verdella, verdicchia, ecc,ecc.
Grazie ancora per il suggerimento.
Siro says
Sono contenta. Anche io l’ho riletto sabato con Alice, era tanto che non lo riprendavamo, stavo giusto andando a scrivere le sue reazioni ;-).